Trekking Resegone

Resegone

Ciao,

domenica scorsa ho voluto mettermi alla prova e con un amico sono andato a fare un trekking sul Resegone e raggiungere il Rifugio Azzoni.

Abbiamo fatto la via facile: preso la funivia di Piani d’Erna per raggiungere il Pizzo D’Erna da li abbiamo fatto il giro lungo non passando per il versante lecchese per non prendere la parte con le catene. Al ritorno abbiamo fatto lo stesso giro: abbiamo fatto un pezzo dell’anello basso che passa sul Passo del Giuff.

E’ stato impegnativo per me: pensavo di essere più preparato, soprattutto di gambe. Ho deciso di “caricarmi” con lo zaino ed un peso simile a quello che avrò quando farò il primo cammino di più giorni.

Ecco le foto:

Resegone

Direi che per il momento la Grigna e la Grignetta rimangono solo da vedere.

Luca

3 pensieri riguardo “Trekking Resegone

  1. Saggia scelta quella del paragrafo finale 😉 Il Grignone è un’escursione lunga e faticosa, adatta ad escursionisti con una preparazione atletica medio-alta (1700 metri di dislivello non sono pochi) mentre la Grignetta (vetta) sulla parte finale ha un passaggio che potrebbe metterti in difficoltà se non hai mai sperimentato.

    Se vuoi, sul mio blog ci trovi un po’ di escursioni di zona, con parere oggettivo più che soggettivo, e un post dedicato proprio ai principianti (5 escursioni facili vicino Milano).
    Se posso consigliarti, partendo dai Resinelli in Grignetta potresti pensare di fare una parte della traversata bassa delle due grigne (Resinelli – Pialeral) e poi metterti alla prova salendo al rifugio Rosalba lungo il sentiero delle Foppe.

    Altra escursione bella e soddisfacente è quella al Monte Due Mani 😉

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      1. Se hai bisogno, chiedi pure senza problemi.

        Se vuoi, scarica la App Trailforks (gratuita la prima settimana, poi a pagamento 29€ l’anno se non sbaglio con la cartografia disponibile worlwide) che è stata implementata anche con le mappe offline.
        è una piattaforma open source che funziona sia in App che sul browser e il cui core sta nel fatto che le tracce sono evidenziate “a colori” che ne definiscono la difficoltà. Io la ritengo molto utile anche in fase di navigazione ed esplorazione. Certo, non ti dice “gira a destra, gira a sinistra”, ma ti fa rendere ben conto di dove stai andando a mettere i piedi e, soprattutto, ti consente di pianificare a monte i percorsi leggendo la mappa e non solo dandogli l’input “vai da A a B”.
        Io la uso da 11 anni sia in pianificazione (principalmente bici) e a volte anche in navigazione. Se sei uno “smanettone” e mastichi un po’ di inglese, ti appassiona facilmente.
        La App è tradotta anche in italiano, mentre la versione browser è solo in inglese.

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