Camminare, alle volte bisogna fare così: camminare senza meta. Infilarsi nei viottoli di campagna, seguire gli argini dei fossi. E per magia, succede qualcosa, non sai bene cosa, o quando. Come se varcassi una soglia, come se fossi assorbita in qualcosa d’altro.
Camminare. A me piace camminare per la campagna, anche quando campagna non è più, ma ormai è un patchwork di villette e condomini, e strade e bretelle. Perché di botto, girando un angolo, infilandoti in un anfratto, è come se si squadernasse tutto, e i secoli si mischiassero alla rinfusa. E tu che sei lì, e sai benissimo che a pochi metri, dietro una siepe, c’è la strada, e l’asfalto, il lavoro, la famiglia, la tua vita, non sei più lì, o meglio sei ancora lì ma in un tempo lontano. Nel silenzio vedi gli alberi e i boschi che ricoprivano quella terra in epoche lontane, senti i…
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