Ciao,
questa volta voglio parlare di una parola che ho scoperto durante questa lunga pandemia, che strano a dirsi a me è servita moltissimo anche se con risultati molto altalenanti. La parola in questione è giapponese: Ikigai. Possiamo tradurla con l’espressione italiana “ragione d’essere”. Ma ammetto che con la parola giapponese fa molto più figo. La cosa che mi ha lasciato basito è il fatto che io il mio ikigai non l’ho mai trovato. Semplicemente perché non l’ho mai cercato.

Nell’immagine precedente una bella rappresentazione grafica del concetto. Come mi dicono quelli bravi: un’immagine vale molto di più di mille parole.
Da quando mi hanno spiegato il concetto ho cominciato a pormi delle domande: cosa amo veramente? Una volta trovato cos’amo avrò del talento in quella cosa? Ci sarà qualcuno che ha bisogno di questo, o questi talenti, che amo e che ho ed è disposto anche a pagarlo per averlo?
Facciamo subito outing: sto ancora cercando il mio ikigai. Ma ora ho il vantaggio che ho imparato un metodo per sperimentare e capire. Io sto cercando il mio ikigai: ma voi l’avete trovato? Volete raccontarmi la vostra esperienza sia in seso positivo che negativo?
Luca