Camp del Condottiero

Ciao,

terzo camp a cui ho partecipato nella mia vita. Dopo il camp del guerriero e quello del mago. Questo camp è idealmente l’unione delle strade percorse nel guerriero e di quello del mago. Ovvero saper raggiungere i propri obiettivi e superare le proprie paure, nel camp del guerriero, e saper riconoscere e trasformare in forza le proprie paure nel camp del mago. Unire questi due aspetti della propria vita ti permette di poter guidare te stesso ed altre persone. In questo camp è stata molto importante la comunicazione con gli altri, come nella vita. Io ho capito di essere indietro in questa cosa. Pensavo di essere migliorato molto di più: ma quando ero caposquadra e nei momenti di stress seri ho ripetuto i miei schemi di silenzio e isolamento. Devo cominciare a cambiare qualcosa nella strategia altrimenti non crescerò mai in questo ambito. Anche se non posso dire sia stato, al momento, un successo immediato è stat una bella presa di consapevolezza. Soltanto i prossimi mesi, da come mi muoverò, mi permetterà di sapere se questi quattro giorni, e la doccia fredda della consapevolezza, sono stati un successo.

La nota diversa rispetto le altre volte è proprio non essere entusiasta dell’esperienza appena finita. Maggiore consapevolezza? Semplice scoramento per la batosta? Da metabolizzare sicuramente.

Ad maiora, Luca

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