
Dopo due viaggi on the road, per di più consecutivi, vorrei fare una classifica delle cose più belle della Scandinavia, o meglio della Norvegia, il …
Norvegia: Le tre città più belle
Dopo due viaggi on the road, per di più consecutivi, vorrei fare una classifica delle cose più belle della Scandinavia, o meglio della Norvegia, il …
Norvegia: Le tre città più belle
Ciao,
le ferie invernali tra il 2018 e il 2019 le passai in Algarve con i cugini di Savona. Primo e unico San Silvestro che passai all’estero. Il Portogallo è nel fuso orario inglese. Fu molto strano ricevere alle 11:00 del 31 Dicembre gli auguri di buon anno su whatsapp. Così mi divertii a rispondere con: non posso farvi gli auguri ora perchè sono ancora nel 2018… fra un’oretta contraccambierò!. Alcuni la presero sul ridere, altri spariti in generale. Va bene così. Fù anche la prima volta che ebbi la fortuna di avere la valigia dispersa. Per fortuna fu al ritorno (andò a Genova e non all’aeroporto di Nizza dove eravamo atterrati). Mi tolsi lo sfizio il 1 Gennaio di fare il bagno sull’Atlantico!
Alla fine fu una vacanza in cui ci furono molte prime volte:
Ma ecco le foto:
Luca
Foto di Marc Borell (scattata a Sant Iscle de Vallalta)
Fino a qualche giorno fa non ero indipendentista. Non capivo del tutto le ragioni dei catalani, pur vivendo qui da più di dieci anni, non mi sentivo abbastanza catalana da sforzarmi di comprenderle e, devo ammetterlo, alcuni indipendentisti dell’ultima ora, di quelli che il giorno prima andavano al club nautico del mio paese a parlare castigliano (perché i ricchi snob parlavano solo castigliano) e il giorno dopo se ne andavano in giro con le espadrillas con la estelada, la bandiera indipendentista, non li sopportavo proprio.
Così ho seguito tutto il processo con una relativa indifferenza, sicura che avrebbe vinto il No, perché se io in quanto straniera avrei solo da perdere con l’indipendenza e con un’eventuale e molto prevedibile uscita dall’Europa, anche per il catalano medio che per esempio percepisce la pensione dallo Stato spagnolo, non c’era da stare molto…
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Piccolo post antipatico, relativo alla questione catalana. Che Madrid, negli ultimi anni, abbia avuto il pugno duro, nel reprimere ogni tipo di protesta, è purtroppo un dato di fatto: i primi a farne le spese, malmenati a sangue dalla polizia, furono gli operai, gli impiegati e i disoccupati che protestarono contro le politiche di austerity, di riduzione dei diritti dei lavoratori e delle tutele sociali.
Ma essendo queste richieste dall’UE e funzionali a un modello economico che vuole contrastare la concorrenza cinese non con l’innovazione tecnologica, ma con la creazione di una classe di working poors, intellettuali e opinionisti preferirono guardare dall’altra parte,
Cosa che non avviene adesso: il collasso economico che potrebbe verificarsi con l’indipendenza di Barcellona, viene visto come un’opportunità dalla speculazione internazionale, per cui non questo argomento, sui media, non è più tabù.
Il problema, però, è che la Catalogna, come nazione, è tanto inesistente…
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Se hai un problema, aggiungi cioccolato.
Ci vuole molta fantasia per essere all'altezza della realtà
Poi riflettei che ogni cosa, a ognuno, accade precisamente, precisamente ora. Secoli e secoli, e solo nel presente accadono i fatti; innumerevoli uomini nell’aria, sulla terra e sul mare, e tutto ciò che realmente accade, accade a me.
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