Titolo del post altisonante: lo so. Ma è il “camp” a cui ho partecipato dal 2 al 5 Marzo scorso. Ho voluto prendere un po’ di tempo prima di scriverne qua nel blog perché avevo bisogno di racappezzarmi un po’ su quanto successo. Intanto non è stato esperenziale ma in hotel. Già questo ha cambiato un attimo le carte in tavola.
Il primo giorno è stato differente rispetto le altre volte in quanto non ho cominciato a provare quella sensazione di fastidio per l’uscita dalla zona di confort.
Nelle condivisioni della mattina successiva infatti ho detto che sono andato a dormire con il nervosismo in quanto quello che veniva detto o fatto mi tornava tutto. Mi è partita l’idea: ma che cazzo sono venuto a fare?
Invece poi dal secondo giorno ho cominciato a risentire quella sensazione di fastidio tra: ma che cazzata stanno dicendo e non riuscirò mai a metterloante è stat in pratica.
Venerdì mattina, e per come sono adesso meno male, ho cominciato a non capoìire cosa veniva detto oppure a trovare fastidio per quanto veniva detto: è tornato il banbino Luca felice.
La cosa più importante del weeke-end è stato il fatto che finalmente ho cominciato a vedere dove voglio andare, anche se c’è una una discreta nebbia, rispetto da dove voglio scappare.
Luca
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